I consumi di energia elettrica nel Sistema Idrico Integrato
I consumi di energia elettrica nel Sistema Idrico Integrato
“Abbiamo dovuto ridimensionare il nostro piano di investimenti per far fronte all’aumento dei costi dell’energia elettrica”. È questa la frase che ci sentiamo dire sempre più spesso dai gestori del Servizio Idrico Integrato (SSI) da un anno a questa parte. Confusione, incertezza, limitata intraprendenza sono i sentimenti che rischiano di animare i decisori del SII, nella volontà di contenere Capex e Opex e ridurre il più possibile l’incremento delle bollette dell’acqua dei prossimi anni.
In questo periodo storico, è più che mai fondamentale ripensare al modo in cui l’impianto di depurazione viene gestito, con un occhio rivolto al risparmio energetico, che non è più un virtuosismo ma una reale necessità. Per farlo in modo efficace, è necessario agire in modo organico sull’intera filiera, andando ad intervenire principalmente sui comparti più energivori, ma mantenendo intatta l’efficienza depurativa dell’impianto, se non addirittura migliorandola.
La scelta di Gruppo CAP
Anticipando i tempi, nel 2017 Gruppo CAP ha fatto una scelta unica nel suo genere: indire una gara d’appalto con lo scopo di individuare una proposta efficace di efficientamento di cinque impianti di depurazione, per complessivi 1’097’500 AE. Si tratta della prima gara in Italia con il dichiarato scopo di ridurre i consumi degli impianti, in termini di reagenti utilizzati e di fanghi inviati a smaltimento, ma soprattutto in termini di riduzione dei consumi di energia elettrica.
In seguito all’aggiudicazione, il vincitore avrebbe dovuto progettare ed attuare gli interventi previsti entro 330 giorni. Al collaudo delle soluzioni implementate, sarebbe poi seguito un periodo di full service di durata da definire sulla base del tempo di ritorno dell’investimento sostenuto dalla Stazione Appaltante.
Si trattava di una gara particolarmente sfidante per le società interessate a partecipare, dal momento che comportava la necessità di fare proposte efficaci su impianti esistenti, senza modificare in modo strutturale la filiera di trattamento, e di gestire un full service su cinque impianti (Pero, Canegrate, San Giuliano Est, Settala, Locate di Triulzi) la cui durata non era definita a priori, ma dipendente dall’efficacia dimostrabile degli interventi.
L’aggiudicazione
ETC Sustainable Solutions s.r.l. è riuscita ad aggiudicarsi l’appalto, in ATI con Culligan Italiana S.p.A., grazie alle sue caratteristiche peculiari. Prima di tutto, il gruppo ETC vanta la presenza di uno storico ufficio di progettazione di impianti, che gestisce annualmente più di 160 commesse e ha più di dieci anni di esperienza. Le conoscenze approfondite di processo, supportate dall’utilizzo della modellazione numerica, hanno permesso a ETC di fare una proposta efficace, capace di non stravolgere l’esistente, ma di essere impattante in termini di riduzione dei consumi, migliorando al contempo anche il rendimento di abbattimento degli inquinanti.
Oltre a questo, ETC Sustainable Solutions ha potuto contare sull’esperienza pluriennale maturata nell’ambito dell’installazione di controllori di processo e del service di assistenza post-vendita, con un centinaio di impianti già all’attivo al momento di aggiudicazione della gara. Infine, la varietà di soluzioni offerte da ETC in termini di funzionalità e di altre soluzioni gestionali ha permesso di identificare interventi calzanti per ciascuno degli impianti (la cui taglia andava da 58’000 AE a 720’000 AE), con estrema efficacia in termini di performance.
Gli interventi effettuati
La procedura di rendicontazione dei risparmi
La procedura di rendicontazione dei risparmi è stata definita in accordo tra ETC e gruppo CAP. I consumi di energia elettrica delle utenze il cui funzionamento è dipendente dal carico trattato sono stati normalizzati sugli abitanti equivalenti (su base COD e azoto) rispetto all’anno 2016, preso come baseline di riferimento pre-intervento. Lo stesso è stato fatto per i dosaggi di reagenti e per la produzione di fango, anch’essi fattori influenzati dal carico afferente all’impianto.
I consumi energetici delle soffianti sono stati monitorati tramite l’installazione di appositi energy meter, che hanno permesso una rendicontazione precisa e attendibile dei consumi. Per le altre utenze non soggette a modulazione della frequenza sono stati raccolti e monitorati i segnali di marcia, uniti alla rilevazione periodica dei consumi di tali utenze da parte del personale di impianto. Per la rendicontazione dei reagenti sono stati utilizzati i registri di approvvigionamento dei reagenti forniti dalla stazione appaltante e lo stesso per la quantificazione della produzione di fango, per cui sono stati usati anche i dati di tenore di SST nel fango smaltito forniti dalla Stazione Appaltante.
L’attività di service
L’attività di full service ha previsto:
- Il monitoraggio degli impianti tramite piattaforma OSCAR Dashboard, con redazione di una reportistica periodica relativo allo stato di salute del sistema
- La condivisione e discussione annuale dei risparmi ottenuti con la Stazione Appaltante
- La manutenzione periodica della nuova strumentazione installata, con lo scopo di mantenere i sistemi alla massima funzionalità
- La manutenzione periodica programmata delle apparecchiature fornite
Tale attività ha permesso di far sì che l’esercizio delle soluzioni fornite avvenisse al massimo delle performance possibili, grazie anche al rapporto costante e proficuo con il personale di gestione degli impianti.
I risultati ottenuti
Costo d’ investimento: 1’442’550 €;
Risparmio effettivo cumulato ottenuto: 2’417’268 €;
Tempo di ritorno: 2,4 anni;
+ 5% di risparmi tra risparmio atteso ed effettivo.
Anno 1 (settembre 2019-agosto 2020)
Anno 2 (settembre 2020-agosto 2021)
Anno 3 (settembre 2021-agosto 2022)
Conclusioni
Il tema dell’efficientamento degli impianti, soprattutto in termini di riduzione dei consumi di energia elettrica è più che mai attuale. È possibile effettuare interventi di efficientamento senza stravolgere l’esistente e quindi senza interventi strutturali, più costosi e più soggetti a incertezza e a possibili incrementi in corso d’opera. Inoltre, è possibile fare interventi senza interrompere il funzionamento regolare dell’impianto, limitando le richieste di deroghe necessarie. I tempi di ritorno sono limitati, nel caso dell’esperienza di CAP si è trattato di due anni. Per fare questo con successo, tuttavia, sono necessarie competenza, esperienza e flessibilità da parte di chi si trova a coordinare, in affiancamento alla Stazione Appaltante, una serie di interventi di tale complessità organizzativa.
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